Questo blog descrive l'individuo, ovvero il futuro cittadino democratico, che è la base della democrazia.
mercoledì 22 luglio 2009
12. I diritti individuali
I diritti fondamentali della persona hanno a che fare con i bisogni dell'individuo. Se l'individuo non avesse bisogni, sarebbe privo di senso parlare di diritti.
A questo punto, forse, si renderebbe necessario aprire la discussione fra "teorie" ed "ipotesi", in quanto la prima si basa sempre su FATTI scientificamente provati; la seconda su "supposizioni" astratte. La scienza si basa sempre su "teorie"; la politica su "ipotesi". La conoscenza, ovvero la "cultura", potrebbe costituire il loro punto di equilibrio, ma sui piatti della bilancia da una parte ha la "coscienza" e dall'altra l'"egoismo": la prima figlia dello spirito, il secondo prodotto dalla materia. Lo squilibrio fra coscienza (che generalmente si risolve in "altruismo" e "cooperazione") ed egoismo (che di solito si risolve in "capriccio" e brama di "potere"), determina comportamento sociale negativo. Proprio come lo squilibrio fra Autorità e Libertà che hanno il loro perno di equilibrio nella Legge. Una società giusta deve per questo porsi innanzitutto la domanda sul "bisogno" dell'individuo a ricevere una adeguata "cultura". Ma questo si è sempre dimostrato contrario agli interessi di chi trae vantaggio dall'ignoranza.
Ragionamento ineccepibile. Non per niente vado predicando da tempo che la DD si fonda sulla formazione di cittadini democratici, ossia di soggetti liberi e capaci, e disposti ad assumersi responsabilità politiche. Al contrario, per i governi autoritari e rappresentativi, questi cittadini democratici costituiscono fumo negli occhi.
Il bisogno è un concetto scientifico in quanto misurabile e qualtificabile; il Diritto è un concetto filosofico, molto vicino ad una pura IPOTESI.
RispondiEliminaA questo punto, forse, si renderebbe necessario aprire la discussione fra "teorie" ed "ipotesi", in quanto la prima si basa sempre su FATTI scientificamente provati; la seconda su "supposizioni" astratte. La scienza si basa sempre su "teorie"; la politica su "ipotesi".
RispondiEliminaLa conoscenza, ovvero la "cultura", potrebbe costituire il loro punto di equilibrio, ma sui piatti della bilancia da una parte ha la "coscienza" e dall'altra l'"egoismo": la prima figlia dello spirito, il secondo prodotto dalla materia. Lo squilibrio fra coscienza (che generalmente si risolve in "altruismo" e "cooperazione") ed egoismo (che di solito si risolve in "capriccio" e brama di "potere"), determina comportamento sociale negativo. Proprio come lo squilibrio fra Autorità e Libertà che hanno il loro perno di equilibrio nella Legge. Una società giusta deve per questo porsi innanzitutto la domanda sul "bisogno" dell'individuo a ricevere una adeguata "cultura". Ma questo si è sempre dimostrato contrario agli interessi di chi trae vantaggio dall'ignoranza.
Ragionamento ineccepibile.
RispondiEliminaNon per niente vado predicando da tempo che la DD si fonda sulla formazione di cittadini democratici, ossia di soggetti liberi e capaci, e disposti ad assumersi responsabilità politiche.
Al contrario, per i governi autoritari e rappresentativi, questi cittadini democratici costituiscono fumo negli occhi.